JNTO Italia - Newsletter
Marzo 2021 |
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Artigianato giapponese, eredità di cultura e bellezza #Secret Japan |
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In Giappone la tradizione è importante quanto il progresso e l’uno non può esistere senza l’altro. Ecco perché il Giappone, ormai nel lontano 1950, fu il primo Paese a promulgare la legge per la protezione delle proprietà culturali, nella quale veniva riconosciuto il valore intangibile della cultura vivente, assimilandola a monumenti, siti e manufatti. Oltre i ‘Ningen Kokuho’, Tesori nazionali viventi ovvero maestri in arti e tecniche, che hanno raggiunto un supremo livello di perizia sia individualmente sia collettivamente, in Giappone le maestrie artigiane sono davvero tante e molto varie, troppe per poter essere riassunte in questo documento. Spesso frutto di tradizione centenaria, le produzioni artigianali sono fortemente legate al territorio e ne descrivono le specificità locali. Ne scegliamo qualcuna e lasciamo a voi gli approfondimenti secondo il vostro personale interesse.
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Ceramiche e stoviglie in ghisa
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Il piccolo centro di Hagi, antica città feudale nella prefettura di Yamaguchi, è molto noto per la produzione di ceramiche destinate alla cerimonia del tè. L’introduzione dalla penisola coreana di tecniche di lavorazione sofisticate iniziò nel XVI secolo e ancora oggi è possibile vedere al lavoro i ceramisti artigiani. Queste piccole opere d’arte si distinguono per la loro semplicità e per i colori tenui che contrastano con il verde acceso del tè matcha.
https://www.japan.travel/it/destinations/chugoku/yamaguchi/hagi-area/
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Quando arriva il primo freddo (ma non solo), nelle case giapponesi fanno capolino le teiere in ghisa Nambu Tekki, realizzate dalle sapienti mani degli artigiani di Morioka, nella prefettura di Iwate. L’oggettistica in ghisa Nambu Tekki si è sviluppata a partire dal 17° secolo, quando il clan Nambu, che governava l’area settentrionale dell’odierna prefettura di #Iwate, chiamò artigiani da Kyoto e da altre località affinché realizzassero armature, oggetti ornamentali per gli altari buddisti e teiere cerimoniali. I delicati motivi decorativi di questi manufatti “riscaldano” la fredda ghisa, rendendo ancora più piacevole il momento del tè.
https://japan-brand.jnto.go.jp/crafts/metal_work/8/
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Altro must della casa e della tavola giapponese sono le lacche –
shikki – che si differenziano l’una dall’altra a seconda della zona di produzione: a Kyoto si trova la Kyo-shikki, a Ishikawa si trovano la Wajima-nuri e la Yamanaka-shikki, e la Aizu-shikki a Fukushima. Il materiale principale che viene ricoperto di lacca è il legno, ma si usano anche la carta e il bambù. I motivi sono molto diversi, realizzati con polveri d’oro e d’argento e talvolta colorate in alcune tecniche; altre invece utilizzano foglie d’oro e d’argento.
https://kogeijapan.com/locale/en_US/list/?category=5
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Aizome è l'arte di tingere di indaco i tessuti ed è basata sull'utilizzo di un pigmento di origine vegetale, completamente naturale. Anticamente appannaggio dell'aristocrazia e della classe guerriera, l'indaco e gradualmente entrato nelle case della popolazione comune, al punto da guadagnarsi il nome di "blu Giappone". Uno dei centri più importanti di questo artigianato si trova a Tokushima.
Dall’
aizome al denim: quello giapponese è apprezzato nel mondo per la sua qualità, risultato della cura artigianale con cui è prodotto. |
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A Kurashiki, nella prefettura di Okayama, esiste addirittura una via ad esso dedicata, meta di shopping per estimatori di questo materiale provenienti da tutto il Giappone. Tra le botteghe di Kojima Jeans Street, tutto (anche i distributori automatici!) è avvolto nel denim
https://www.japan.travel/it/destinations/chugoku/okayama/kurashiki/
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I
tenugui sono dei versatilissimi e colorati canovacci tradizionali giapponesi, utilizzati nella vita di tutti i giorni per avvolgere oggetti, come fazzoletto, foulard o, ancora, come oggetto ornamentale. Motivi tradizionali e contemporanei vengono impressi sul tessuto tramite la tradizionale tintura a stencil (
chusen) o a stampa, rendendo il
tenugui il souvenir perfetto per portarsi a casa un pezzetto di Giappone.
https://japan-magazine.jnto.go.jp/en/1310_tenugui.html
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Il caso Kyoto: 1200 anni di tradizione sfociati in contemporaneità
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A Kyoto i fratelli Uenaka sono figli di un artigiano del kimono. Il figlio maggiore, Akihiro, utilizza sottili lamine d’oro per decorare non solo kimono, ma anche stoviglie in ceramica e persino tessuti in denim, impreziositi da eleganti design in brillante foglia d’oro. Così, antiche abilità apprese dalle precedenti generazioni, vengono utilizzate per realizzare oggetti entrati a far parte della nostra quotidianità, come portafogli e borse, tazze e piatti. Il fratello minore di Akihiro, Masashige, è un artigiano Kyo-Yuzen, una tecnica pittorica giapponese su tessuto, che prevede un meticoloso processo costituito da 20 passaggi. |
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Masashige ha applicato le tecniche tradizionali e la sensibilità della tintura Kyo-Yuzen originariamente utilizzata per il kimono, a sciarpe e abiti di foggia occidentale. Oltre ai tessuti, applica la tecnica anche ad altri materiali come la pelle, producendo braccialetti e porta biglietti da visita.
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Le lanterne a Kyoto sono parte integrante del paesaggio urbano, oltre che protagoniste dei matsuri, i festival tradizionali. La famiglia Kojima le produce da 10 generazioni, ovvero circa 200 anni. I fratelli Kojima oggi continuano a gestire il laboratorio di famiglia, ma alle tecniche tramandate dai loro avi, hanno aggiunto un tocco personale, incorporando allo scheletro tradizionale della lanterna, nuovi design e accorgimenti direttamente richiesti dalla clientela, realizzando oggetti moderni, ma nati da quell’originale unico pezzo di bambù suddiviso in 150 parti più piccole. Presso il Museo dell'artigianato tradizionale di Kyoto (noto come Fureaikan) è possibile apprezzare oggetti del passato e reinterpretazioni più contemporanee, in un percorso che attraversa secoli di arte e artigianato, cultura e storia della città.
https://kmtc.jp/en/
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I Tesori nazionali viventi sono designati e tutelati dal ministero dell’Educazione, cultura, sport, scienza e tecnologia attraverso l’agenzia per gli Affari culturali. La legge prevede fino a 116 Tesori nazionali viventi nelle arti recitative e musicali e nei mestieri d’arte e attualmente gli insigniti sono 114. La categoria delle arti recitative e musicali include: Nohgaku (dramma musicale classico), Gagaku (antiche musiche e danze di corte), Bunraku (teatro delle marionette), Kabuki (opere di danza e musica interpretate esclusivamente da uomini), Kumi Odori (danza narrativa), Engei (forme recitative popolari), Musica e danza. Quella dei mestieri d’arte: Ceramiche, Tessili, Urushi (lacca naturale giapponese), Lavorazione del metallo, del Legno, della Carta, Bambole.
https://www.bunka.go.jp/english/policy/cultural_properties/introduction/intangible/
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La piattaforma e-learning di JNTO, da oggi aperta anche ai consumer e arricchita da una nuova veste grafica, è online con un nuovo livello avanzato per permettere agli utenti più esperti di mettere alla prova la propria conoscenza della destinazione.
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Dallo scorso marzo, al fine di far fronte all’emergenza Covid-19, il Giappone ha applicato restrizioni sugli ingressi nel Paese. Informazioni sulle statistiche dei flussi in ingresso nel Paese del Sol Levante alla pagina ufficiale
https://statistics.jnto.go.jp/en/
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